L.cost. 16 gennaio 1989, n. 1 - Modifiche degli articoli 96, 134 e 135 della Costituzione e della L.cost. 11 marzo 1953, n. 1, e norme in materia di procedimenti per i reati di cui all'articolo 96 della Costituzione

LEGGE COSTITUZIONALE 16 gennaio 1989, n. 1
Modifiche degli articoli 96, 134 e 135 della Costituzione e della legge costituzionale 11 marzo 1953, n. 1, e norme in materia di procedimenti per i reati di cui all'articolo 96 della Costituzione.
(GU n.13 del 17-01-1989)

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  La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica, con la
maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, hanno approvato;
  Nessuna richiesta di referendum costituzionale e' stata presentata;

                    IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

                               PROMULGA

la seguente legge costituzionale:

                               Art. 1.

  1. L'articolo 96 della Costituzione e' sostituito dal seguente:
  "Art. 96. - Il Presidente del Consiglio dei Ministri ed i Ministri,
anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati  commessi
nell'esercizio delle loro  funzioni,  alla  giurisdizione  ordinaria,
previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera  dei
deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale".

                               Art. 2.

  1.  All'articolo  134,  ultimo  capoverso, della Costituzione, sono
soppresse le parole: "ed i Ministri".
  2.  All'articolo  135,  settimo  comma,  della  Costituzione,  sono
soppresse le parole: "e contro i Ministri".

                               Art. 3.

  1. L'articolo 12 della legge costituzionale 11 marzo 1953, n. 1, e'
sostituito dal seguente:
  "Art.  12. - 1. La deliberazione sulla messa in stato di accusa del
Presidente della Repubblica per i  reati  di  alto  tradimento  e  di
attentato  alla  Costituzione  e'  adottata  dal Parlamento in seduta
comune su relazione di  un  comitato  formato  dai  componenti  della
giunta  del  Senato  della  Repubblica e da quelli della giunta della
Camera dei deputati competenti per le autorizzazioni a  procedere  in
base ai rispettivi regolamenti.
   2.  Il  comitato  di  cui  al comma 1 e' presieduto dal presidente
della giunta del Senato  della  Repubblica  o  dal  presidente  della
giunta  della  Camera  dei  deputati,  che  si alternano per ciascuna
legislatura.
   3.  Le  disposizioni  di  cui  al  comma 1 si applicano anche alle
ipotesi di concorso del Presidente del  Consiglio  dei  Ministri,  di
Ministri  nonche'  di altri soggetti nei reati previsti dall'articolo
90 della Costituzione.
   4.  Quando  sia  deliberata  la  messa  in  stato  di  accusa  del
Presidente della Repubblica, la Corte costituzionale puo' disporne la
sospensione dalla carica".

                               Art. 4.

  1.  Per  i  reati  commessi  nell'esercizio delle loro funzioni dal
Presidente del Consiglio dei Ministri o  dai  Ministri,  la  pena  e'
aumentata fino ad un terzo in presenza di circostanze che rivelino la
eccezionale gravita' del reato.

                               Art. 5.

  1.  L'autorizzazione  prevista  dall'articolo 96 della Costituzione
spetta alla Camera cui appartengono le persone nei cui  confronti  si
deve  procedere,  anche se il procedimento riguardi altresi' soggetti
che non sono membri del Senato della Repubblica o  della  Camera  dei
deputati.   Spetta   al   Senato   della  Repubblica  se  le  persone
appartengono a Camere diverse o si deve procedere esclusivamente  nei
confronti di soggetti che non sono membri delle Camere.

                               Art. 6.

  1. I rapporti, i referti e le denunzie concernenti i reati indicati
dall'articolo 96 della Costituzione  sono  presentati  o  inviati  al
procuratore  della  Repubblica  presso il tribunale del capoluogo del
distretto di corte d'appello competente per territorio.
  2.  Il procuratore della Repubblica, omessa ogni indagine, entro il
termine di quindici giorni, trasmette con le sue richieste  gli  atti
relativi  al  collegio  di  cui  al  successivo  articolo  7, dandone
immediata  comunicazione  ai  soggetti  interessati  perche'   questi
possano   presentare   memorie  al  collegio  o  chiedere  di  essere
ascoltati.

                               Art. 7.

  1.  Presso  il  tribunale  del  capoluogo  del  distretto  di corte
d'appello competente per territorio e' istituito un collegio composto
di tre membri effettivi e tre supplenti, estratti a sorte tra tutti i
magistrati in servizio nei tribunali del  distretto  che  abbiano  da
almeno  cinque anni la qualifica di magistrato di tribunale o abbiano
qualifica superiore. Il collegio e'  presieduto  dal  magistrato  con
funzioni  piu'  elevate, o, in caso di parita' di funzioni, da quello
piu' anziano d'eta'.
  2.  Il  collegio  si  rinnova  ogni  due  anni ed e' immediatamente
integrato, con la procedura di cui al comma 1, in caso di  cessazione
o  di  impedimento  grave  di  uno  o  piu' dei suoi componenti. Alla
scadenza del biennio, per i procedimenti non definiti,  e'  prorogata
la  funzione  del  collegio nella composizione con cui ha iniziato le
indagini previste dall'articolo 8.

                               Art. 8.

  1.  Il  collegio di cui all'articolo 7, entro il termine di novanta
giorni dal ricevimento degli atti, compiute  indagini  preliminari  e
sentito  il  pubblico ministero, se non ritiene che si debba disporre
l'archiviazione,  trasmette  gli  atti  con  relazione  motivata   al
procuratore  della  Repubblica  per  la  loro immediata rimessione al
Presidente della Camera competente ai sensi dell'articolo 5.
  2.  In  caso  diverso,  il collegio, sentito il Pubblico ministero,
dispone l'archiviazione con decreto non impugnabile.
  3.  Prima  del provvedimento di archiviazione, il procuratore della
Repubblica puo' chiedere  al  collegio,  precisandone  i  motivi,  di
svolgere  ulteriori  indagini;  il  collegio  adotta le sue decisioni
entro il termine ulteriore di sessanta giorni.
  4.  Il procuratore della Repubblica da' comunicazione dell'avvenuta
archiviazione al Presidente della Camera competente.

                               Art. 9.

  1.  Il  Presidente della Camera competente ai sensi dell'articolo 5
invia immediatamente alla giunta competente per le  autorizzazioni  a
procedere  in  base  al  regolamento  della  Camera  stessa  gli atti
trasmessi a norma dell'articolo 8.
  2.  La  giunta  riferisce all'assemblea della Camera competente con
relazione scritta, dopo aver sentito i soggetti  interessati  ove  lo
ritenga  opportuno  o se questi lo richiedano; i soggetti interessati
possono altresi' ottenere di prendere visione degli atti.
  3.  L'assemblea si riunisce entro sessanta giorni dalla data in cui
gli atti sono pervenuti al Presidente della Camera competente e puo',
a maggioranza assoluta dei suoi componenti, negare l'autorizzazione a
procedere ove reputi, con valutazione insindacabile, che  l'inquisito
abbia   agito   per   la   tutela   di   un   interesse  dello  Stato
costituzionalmente  rilevante  ovvero  per  il  perseguimento  di  un
preminente   interesse  pubblico  nell'esercizio  della  funzione  di
Governo.
  4.  L'assemblea,  ove conceda l'autorizzazione, rimette gli atti al
collegio di cui  all'articolo  7  perche'  continui  il  procedimento
secondo le norme vigenti.

                               Art. 10.

  1.  Nei  procedimenti  per  i reati indicati dall'articolo 96 della
Costituzione, il Presidente del Consiglio dei Ministri,  i  Ministri,
nonche'  gli  altri  inquisiti  che  siano  membri  del  Senato della
Repubblica o della Camera dei deputati non possono essere  sottoposti
a  misure  limitative  della  liberta'  personale,  a intercettazioni
telefoniche o sequestro  o  violazione  di  corrispondenza  ovvero  a
perquisizioni  personali  o  domiciliari senza l'autorizzazione della
Camera competente ai sensi dell'articolo 5,  salvo  che  siano  colti
nell'atto  di  commettere  un delitto per il quale e' obbligatorio il
mandato o l'ordine di cattura.
  2.   Non  si  applica  il  secondo  comma  dell'articolo  68  della
Costituzione.
  3.  La  Camera  competente,  nel  caso  previsto  dal  comma  1, e'
convocata di diritto e delibera, su relazione  della  giunta  di  cui
all'articolo 9, non oltre quindici giorni dalla richiesta.
  4.  Nei  confronti  del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei
Ministri non puo' essere disposta l'applicazione provvisoria di  pene
accessorie  che  comportino  la  sospensione  degli  stessi  dal loro
ufficio.

                               Art. 11.

  1. Per i reati commessi dal Presidente del Consiglio dei Ministri e
dai Ministri nell'esercizio delle loro funzioni, e  in  concorso  con
gli  stessi da altre persone, la competenza appartiene in primo grado
al  tribunale  del  capoluogo  del  distretto  di   corte   d'appello
competente  per territorio. Non possono partecipare al procedimento i
magistrati che hanno fatto parte del collegio di cui  all'articolo  7
nel  tempo  in  cui questo ha svolto indagini sui fatti oggetto dello
stesso procedimento.
  2.  Si  applicano  per  le  impugnazioni  e  gli ulteriori gradi di
giudizio le norme del codice di procedura penale.

                               Art. 12.

  1.  Salvo  quanto  disposto  dal precedente articolo 3, nella legge
costituzionale 11 marzo 1953, n. 1, e' soppresso ogni riferimento  al
Presidente  del  Consiglio  dei Ministri e ai Ministri ed e' abrogata
ogni disposizione relativa agli stessi.
  2.  E'  altresi'  abrogata  ogni  disposizione incompatibile con la
presente legge costituzionale.

                               Art. 13.

  1. Per i procedimenti pendenti alla data di entrata in vigore della
presente legge costituzionale,  la  commissione  parlamentare  per  i
procedimenti  di  accusa  trasmette  gli  atti  al  procuratore della
Repubblica, competente ai sensi dell'articolo  6,  comma  1,  perche'
abbiano  applicazione  le  norme stabilite dalla legge costituzionale
stessa.

                               Art. 14.

  1. La presente legge costituzionale entra in vigore il giorno
successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta  Ufficiale
della Repubblica italiana.

  La presente legge costituzionale, munita del sigillo dello Stato,
sara' inserita nella Raccolta ufficiale degli  atti  normativi  della
Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla
e di farla osservare come legge dello Stato.
   Data a Roma, addi' 16 gennaio 1989

                               COSSIGA

                                  DE MITA, Presidente del Consiglio
                                  dei Ministri
Visto, il Guardasigilli: VASSALLI
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@ -1402,7 +1402,7 @@ Art. 96.
Il Presidente del Consiglio dei ministri e i ministri sono posti in stato daccusa dal Parlamento in seduta comune per reati commessi nellesercizio delle loro funzioni.
Il Presidente del Consiglio dei Ministri ed i Ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nell'esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale.
Sezione II.
@ -2024,7 +2024,7 @@ sulle controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi e degli
sui conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato e su quelli tra lo Stato e le Regioni, e tra le Regioni;
sulle accuse promosse contro il Presidente della Repubblica ed i Ministri, a norma della Costituzione.
sulle accuse promosse contro il Presidente della Repubblica, a norma della Costituzione.
@ -2046,7 +2046,7 @@ La Corte elegge tra i suoi componenti, secondo le norme stabilite dalla legge, i
L'ufficio di giudice della Corte è incompatibile con quello di membro del Parlamento, di un Consiglio regionale, con l'esercizio della professione di avvocato e con ogni carica ed ufficio indicati dalla legge.
Nei giudizi d'accusa contro il Presidente della Repubblica e contro i Ministri intervengono, oltre i giudici ordinari della Corte, sedici membri tratti a sorte da un elenco di cittadini aventi i requisiti per leleggibilità a senatore, che il Parlamento compila ogni nove anni mediante elezione con le stesse modalità stabilite per la nomina dei giudici ordinari
Nei giudizi d'accusa contro il Presidente della Repubblica intervengono, oltre i giudici ordinari della Corte, sedici membri tratti a sorte da un elenco di cittadini aventi i requisiti per leleggibilità a senatore, che il Parlamento compila ogni nove anni mediante elezione con le stesse modalità stabilite per la nomina dei giudici ordinari